Gameplay non lineare

Vari modi in cui può essere strutturata una narrazione. Tra cui il metodo lineare, e quello ramificato (branching).

Un videogioco con gameplay non lineare presenta un'esperienza di gioco basata su una serie di sfide e/o capitoli che possono essere affrontati in molti modi diversi a discrezione del videogiocatore. Il giocatore può quindi scegliere e decidere autonomamente quando e come affrontare le varie sfide proposte dal videogioco.

Al contrario, un videogioco con gameplay lineare porta il giocatore davanti a una serie di sfide prefissata, che non potrà essere soggetta a rilevanti variazioni: ogni videogiocatore affronterà, quindi, nello stesso ordine, ogni parte del videogioco.

Un videogioco non lineare permette una maggiore libertà di gioco rispetto a un videogioco lineare. Ad esempio, un gioco non lineare può offrire diversi modi per essere terminato, può contenere svariati percorsi da intraprendere per portare a termine l'avventura, diversi finali o modi di iniziare, senza tralasciare eventuali sottotrame e missioni secondarie opzionali che possono influire nei modi più disparati sulla trama principale.

Alcuni giochi dispongono sia di elementi lineari che non lineari, altri offrono una modalità definita sandbox[1] che consente di esplorare un ambiente di gioco aperto senza imporre un particolare obiettivo da raggiungere, ma lasciandolo inventare al giocatore e lasciandogli modificare il mondo di gioco (esempi di questo genere sono Minecraft e Terraria)[1].

  1. ^ a b (EN) Keith Burgun, Game Design Theory: A New Philosophy for Understanding Games (Pagina 131), CRC Press, 13 agosto 2012, ISBN 978-1-4665-5420-7. URL consultato il 17 settembre 2017.

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